Le funzioni del notaio

"Tanto più notaio, tanto meno giudice".

Con queste parole il famoso giurista Francesco Carnelutti ha definito la funzione essenziale del notaio. Questo significa che quanto più il notaio fa bene il suo lavoro - e cioè accerta ed interpreta la volontà delle parti che concludono un contratto e redige in modo conforme alla legge e con chiarezza le relative clausole - tanto meno c’è bisogno di ricorrere al giudice, e cioè tanto minore è il rischio che l’accordo sia fonte di cause. Ed è per questo che il notaio non può ricevere atti espressamente proibiti dalla legge, ha l’obbligo di essere certo dell’identità delle parti e di indagarne personalmente la volontà.
Si tratta di obblighi particolarmente severi la cui inosservanza comporta, oltre alla responsabilità civile, anche la responsabilità disciplinare del notaio, che può essere sospeso e nei casi più gravi destituito, e può essere fonte di responsabilità penale per il reato di falso in atto pubblico. Il notaio è un pubblico ufficiale istituito per ricevere gli atti tra vivi (cioè vendite, permute, divisioni, mutui ecc.) e di ultima volontà (cioè testamenti), attribuire loro pubblica fede, conservarli e rilasciarne copie, certificati ed estratti.
L’atto redatto dal notaio è un atto pubblico, perché il notaio in quanto pubblico ufficiale è autorizzato ad attribuirgli pubblica fede. Come tale ha una particolare efficacia legale: quello che il notaio attesta nell’atto notarile fa piena prova (cioè deve essere considerato vero, anche dal giudice), salvo che sia accertato il reato di falso.
La legge prescrive l’atto notarile per quegli atti e contratti dei quali vuol garantire al massimo grado la legalità, l’identità delle parti e la conformità alla loro volontà, perché li considera di maggiore importanza:- per il loro contenuto economico-sociale o per la loro complessità (esempio: vendite, divisioni, mutui ed altri contratti immobiliari, atti costitutivi di società commerciali e modificativi di statuti sociali, costituzioni di associazioni che intendono ottenere la personalità giuridica ecc.);- per gli effetti che producono in relazione allo stato civile di una persona (esempio: riconoscimento di un figlio naturale);- per l’interesse pubblico alla libera manifestazione della volontà di una persona ed alla sua precisa traduzione in linguaggio giuridico (esempio: testamento, donazione).

tratto da www.notariato.it